Linfangioleiomiomatosi (LAM) e Sclerosi Tuberosa (TSC)
ATTIVITA’ CLINICA
Responsabile: prof. Stefano Centanni / prof. Fabiano Di Marco (Pneumologia)
L’ambulatorio di Pneumologia afferisce al Centro per la Diagnosi e Cura della Sclerosi Tuberosa dell’Ospedale San Paolo, diretto dalla Prof. MP Canevini. Fino all’80% delle donne affette da TSC manifestano nel corso della vita la LAM, malattia rara polmonare caratterizzata da sovvertimento cistico polmonare e sviluppo di dispnea progressiva, pneumotorace (PNX) ricorrente, linfadenopatia toracica e addominale, versamento pleurico, ascitico e emorragie da rottura di angiomiolipomi renali (AML). La malattia ha un andamento progressivo e causa importante disabilità. Da pochi anni sono disponibili farmaci in grado di inibire la via del segnale intracellulare di proliferazione mTOR (everolimus e sirolimus), immunosoppressori normalmente utilizzati nel trapianto di rene e di polmone, in grado di ridurre il declino della funzionalità ventilatoria e le dimensioni dell’AML. La gestione delle pazienti è mirata alla caratterizzazione fenotipica e genotipica della patologia (valutazioni cliniche e funzionali periodiche e ricerca segni di TSC), alla valutazione e al follow up terapeutico (inibitori di mTOR) e alla cura delle complicanze (pneumotorace, chilotorace, insufficienza respiratoria). Nell’ambulatorio di pneumologia vengono attualmente seguite circa 87 donne adulte affette da Sclerosi Tuberosa (TSC) e 37 donne affette da LAM associata a TSC. Sono anche seguite 12 donne affetta da LAM sporadica.
ATTIVITA’ di RICERCA MEDICO SCIENTIFICA
Le attività di ricerca svolte presso il DISS dal gruppo del Prof. Centanni / Di Marco sono mirate alla fenotipizzazione delle due forme di LAM (sporadica e associata a TSC) e all’individuazione di un processo diagnostico e di follow up il meno invasivo e il più agevole possibile (Women with TSC: Relationship between Clinical, Lung Function and Radiological Features in a Genotyped Population Investigated for Lymphangioleiomyomatosis, PLoS One. 2016 May 12;11(5):e0155331. doi: 10.1371/journal.pone.0155331. eCollection 2016), (Combinazione di FOT, VEGF-D e MMPs per la diagnosi e il follow-up della LAM in pazienti con TSC, progetto vincitore di un Assegno di Ricerca presso il DISS nel 2016, in collaborazione con il laboratorio di farmacologia della Dr.ssa Lesma attualmente ongoing).
Nell’anno 2002 i proff. Alfredo Gorio (Farmacologia) e Diego Brancaccio (Nefrologia) in collaborazione con il dr. Joel Moss, direttore del centro Pulmonary Diseases presso NHLBI, NIH, Bethesda, USA, diedero inizio ad un progetto di ricerca clinica e di base sulla LAM e sulla TSC, una malattia rara multi-sistemica di origine genetica, che richiede un approccio medico multidisciplinare con stretta collaborazione tra il nostro dipartimento universitario e l’allora Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano, Polo Universitario. Il Progetto iniziò con grande successo studiando gli angiomiolipomi renali, ma poté decollare nella sua totalità grazie alla presenza nell’ospedale San Paolo di un centro regionale per l’epilessia, che aveva in cura numerosi pazienti affetti da TSC. Numerosi pazienti TSC presentano vari gradi di disabilità e fu quindi di fondamentale importanza l’integrazione del progetto DAMA nel programma e nel gruppo clinico operativo che consentì una gestione più agevole di problematiche altrimenti insormontabili.
Responsabile: prof. Alfredo Gorio / dott.ssa Elena Lesma (Farmacologia)
I progetti di ricerca di base svolti nei laboratori di Farmacologia hanno come obiettivo lo studio dei meccanismi alla base delle alterazioni patogenetiche della TSC e della LAM che permettano di suggerire nuovi possibili approcci terapeutici. Il nostro gruppo ha isolato e caratterizzato linee cellulari da tessuti di pazienti affetti da TSC e LAM dimostrando che il recettore dell’epidermal growth factor (EGFR) è essenziale per la sopravvivenza e proliferazione di cellule TSC2-nulle (Lesma et al., Am J Pathol 2005, 167, 1093; Lesma et al., PLoS ONE, 2008, 3 (10):e3558). La nostra ricerca si avvaleanche di un modello murino di LAM, che abbiamo sviluppato tramite la somministrazione di cellule TSC2-nulle, che presenta alterazioni caratteristiche quali la modificazione del parenchima polmonare e l’espansione del sistema linfatico (Lesma et al, Am J Pathol, 2012, 181: 947; Lesma et al., Biomed Res Int. 2015; 315240). Anticorpi monoclonali del recettore dell’EGF causano morte cellulare, controllano le capacità invasive e migratorie delle cellule LAM e TSC e revertono le alterazioni del modello murino di LAM (Lesma et al., J Cell Mol Med 2014. 18:766). In collaborazione con la Genetica Medica del DISS (dott.ssa Sirchia) abbiamo dimostrato che il gene TSC2 può essere coinvolto nel rimodellamento della cromatina (Lesma et al., Am J Pathol, 2009, 174:2150; Lesma et al., J Pharmacol Exp Ther 2013, 345:180); la collaborazione conil Karolinska Institutet di Stoccolma ha permesso di evidenziare un coinvolgimento del recettore della prolattina nelle alterazioni delle cellule LAM e TSC che può essere controllato da anticorpi monoclonali e molecole selettive
(Alkharusi et al., PLoS HYPERLINK "http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Lesma+and+Norstedt" HYPERLINK "http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Lesma+and+Norstedt"One HYPERLINK "http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Lesma+and+Norstedt". 2016;11(1):e0146653).
Responsabile: dott. Amilcare Cerri (Dermatologia)
Nel campo delle genodermatosi l’interesse scientifico si rivolge agli studi sulla correlazione genotipica-fenotipica della sclerosi tuberosa e all’identificazioni di nuovi e differenti markers cutanei ed extracutanei per la sua diagnosi precoce. Nell’ambito dell’attività ambulatoriale presso l’U.O di Dermatologia vengono effettuate visite mirate nelle forme paucisintomatiche di difficile inquadramento allo scopo di fornire elementi utili alla diagnosi. Particolare attenzione viene riservata al trattamento delle lesioni cutanee con approccio terapeutico volto ad alleviare le implicazioni psicologiche e funzionali che queste lesioni hanno sui pazienti.