Intervista a Laura Terraneo
Se ti dico Ricerca, cosa ti viene in mente?
Alla parola ricerca associo la sperimentazione scientifica come mezzo per poter apprendere nuove conoscenze, per poter approfondire, scoprire nuovi aspetti necessari a comprendere meglio il fenomeno o la patologia che si sta studiando. La curiosità e la volontà di conoscere sono alla base della ricerca. Oltre all’avanzamento nella comprensione del fenomeno, far ricerca significa avere un aggiornamento continuo e costante dell’argomento in studio, oltre che diffondere i risultati ottenuti (in riviste scientifiche, congressi) in modo tale da aver chiara la situazione e non lasciarsi sfuggire piccoli progressi che potrebbero essere fondamentali per raggiungere più velocemente i targets che si stanno inseguendo. Ogni nuova scoperta scientifica può contribuire al progresso umano e sociale.
In che modo il tuo percorso di dottorato ti ha arrichito come ricercatore?
Il dottorato mi ha dato una grande opportunità di crescita perché mi ha permesso di iniziare ad intraprendere la vera ricerca scientifica, di realizzare un mio progetto, di formulare ipotesi, teorie, di svolgere attività ed esperimenti in laboratorio. Il dottorato mi ha dato anche l’opportunità di entrare in contatto con un gruppo scientifico con cui ho imparato a collaborare e a confrontarmi ogni giorno. Inoltre, ho imparato a non scoraggiarmi se non si raggiungono subito i risultati sperati e che a volte anche i risultati negativi possono essere la base di nuove ricerche e nuove scoperte. È stato un percorso di studio, di duro lavoro ma anche di grandi soddisfazioni.
Secondo te perchè è importante investire nella ricerca?
La ricerca è la base per il progresso e lo sviluppo. Le nuove scoperte possono trovare applicazioni concrete nella vita di tutti i giorni e migliorarne la qualità. Investire nella ricerca significa anche ottenere innovazioni, innalzare il livello culturale, guardare al futuro. Il progresso della scienza dipende anche dalle risorse che vi vengono investite. Se i ricercatori disponessero di maggiori risorse, le ricerche progredirebbero più velocemente e si raggiungerebbe prima il traguardo di trovare eventuali cure per le malattie incurabili. Per questo sarebbe importante sensibilizzare e informare la società sull’importanza e sullo sviluppo della ricerca e avvicinare i giovani a questo mondo contribuendo così al progresso scientifico.
Perchè hai scelto di diventare ricercatrice?
Ho scelto di intraprendere quest’attività perché ero affascinata dall’idea di studiare meccanismi che potessero andare al cuore del problema e cercare di trovare soluzioni che potessero aiutare la comprensione di malattie e poter contribuire così al progresso scientifico. Inoltre, grazie all’esperienza avuta durante il tirocinio del corso di laura in Biologia Applicata alla ricerca Biomedica, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con questo mondo che mi ha portata ad appassionarmi alle attività scientifiche che si svolgono in un laboratorio di ricerca.